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Sciopero di Tir in Sicilia

Alla mezzanotte di oggi 20 gennaio termina il fermo degli autotrasportatori in Sicilia. L'Aitras, l'Assotrasport, l'Assiotrat e i consorzi di Trapani, Palermo e Catania - si legge in un comunicato - riporteranno i mezzi nei propri piazzali, lasciando i presidi e i punti di sensibilizzazione, in quanto i cinque giorni consentiti consentiti dalla legge che regolamenta gli scioperi degli autotrasportatori scadono.
Ma i contadini del movimento dei Forconi e i pescatori in serata, alla fine di una concitata assemblea a Catania, hanno deciso di proseguire a oltranza con i blocchi nei porti, nelle strade statali e nelle raffinerie, anche se dovrebbero allentare un pò la pressione.
Intanto, per il quinto giorno consecutivo continua la protesta del movimento forza d'urto, composto da autotrasportatori, agricoltori, pescatori, che con presidi in punti nevralgici di varie province blocca il passaggio di tir e camion. Benzinai chiusi nelle grandi città perché non sono stati riforniti di carburante, supermercati con poche derrate, acqua minerale ormai rarissima, sono alcune delle conseguenze visibili dello sciopero dei padroncini che chiedono soprattutto uno sconto sul prezzo del carburante che serve loro per lavorare.
A Palermo ma anche a Catania, Agrigento e Messina sono poche le auto in circolazione: anche di mattina, ora di punta per i lavoratori che si recano in ufficio e le madri che accompagnano i bimbi a scuola, le grandi strade sono semivuote con poche auto che circolano. La paura tra la gente è che con l'annunciato sciopero dei benzinai, il proseguimento della protesta dei forconi e dei tassisti, l'approvvigionamento di benzina sia impossibile e la mobilità sia resa difficile.
Questa notte i pescatori delle marinerie di Porticello, Santa Flavia e Termini Imerese hanno occupato il mercato ittico di Palermo in segno di protesta rispetto alla crisi del comparto della pesca artigianale. Il blocco è durato alcune ore, poi si è arrivati a una intesa fra il movimento di protesta e i commercianti del mercato: la vendita è ripresa all'alba con l'impegno di smaltire le scorte già in magazzino, mentre da lunedì il mercato dovrebbe chiudere in segno di solidarietà rispetto alla protesta delle marinerie locali. A manifestare sono i rappresentanti delle marinerie artigiane che già ieri hanno effettuato un sit-in di fronte l'assessorato regionale all'Agricoltura. "Il nostro comparto - dice Giusi Gerratana dell'associazione 'Donne per la Pesca' di Porticello - vive una condizione allarmante: siamo piccoli pescatori, con imprese a conduzione prevalentemente familiare. Da un lato quindi non godiamo dei vantaggi della grande pesca e della pesca industriale, dall'altro subiamo il peso della burocrazia e delle mille regole imposte dalla Comunità europea. Fra il caro gasolio, la vertenza delle licenze, il blocco della pesca del novellame e le mille regole burocratiche che ci vengono imposte, siamo in ginocchio".

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