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IL VIGLIACCO MUORE PIU' VOLTE AL GIORNO, IL CORAGGIOSO UNA VOLTA SOLA!



Ecco ragazzi, a tutti quelli che leggeranno questo mio post ricordatevi che IL VIGLIACCO MUORE PIU' VOLTE AL GIORNO, IL CORAGGIOSO UNA VOLTA SOLA!...
Non bisogna avere paura di niente e di nessuno perchè è un nostro diritto la libertà di dire e di fare ciò che si vuole...
Non bisogna essere vigliacchi perchè non porterà a niente nella vita ma solo a dei rimorsi più grandi di noi;invece il coraggioso sarà quello che avrà lottato,anche se non ci riuscirrà,per proteggere i suoi ideali...meditate Signori meditate......
IL VIGLIACCO MUORE PIU' VOLTE AL GIORNO, IL CORAGGIOSO UNA VOLTA SOLA!
non dobbiamo mai dimenticarlo!!!
Ecco a voi l'intervista:

Giovanni Falcone è un eroe costretto a vivere 24 ore su 24 ore in un piccolo ufficio di acciaio e cemento per lottare contro la mafia,non può assaporare i piccoli piaceri della vita quotidiana. E' vero quello che dicono?

Diciamo che c'è molto di vero,indubbiamente questo tipo di attività incide pesantemente sulla privacy.

E come lo vive lei?

Con rassegnazione.

Lei ha detto: "IL VIGLIACCO MUORE PIU' VOLTE AL GIORNO, IL CORAGGIOSO UNA VOLTA SOLA!" questo significa che non ha paura ?

L'importante è stabilire se uno ha paura o meno è saper convivere con la propria paura,non farsi condizionare dalla stessa,ecco il coraggio è questo altrimenti non sarebbe più coraggio ma incoscienza...

Ciao ragazzi,buonanotte a tutti coloro che adesso si sentono anche per una cosa banale dei vigliacchi vi dico che per voi non è finita potete sempre parlareeeeee perchè è importante che in questo mondo si parli e non si è omertosi,solo così sarete dei veri coraggiosi e soprattutto liberi.....Buonanotte a domani dal vostro Nicholas

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Leoluca Orlando

Salve a  tutti,in questo post parleremo del "nuovo" sindaco di Palermo:Leoluca Orlando.
Leoluca Orlando ha vinto al ballottaggio con 158010 voti (72,43%) contro i 60139 (27,57%) di Fabrizio Ferrandelli e sarà per la quarta volta sindaco di Palermo.
Orlando è sostenuto da Italia dei Valori e La sinistra e gli ecologisti per Palermo.
Ma andiamo a parlare chi è Leoluca...

Leoluca Orlando Cascio nato a  Palermo, il 1º agosto 1947,è un politico e avvocato italiano.

Laureato in giurisprudenza, avvocato, è stato docente di diritto pubblico regionale all'Università di Palermo. Ha compiuto studi ad Heidelberg (in Germania) ed in Inghilterra. Figlio dell'avvocato Salvatore Orlando Cascio, inizia il suo percorso politico nella Democrazia Cristiana, con i cui vertici entrerà poi in scontro.
Consigliere giuridico del presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella dal 1978 al 1980, è stato consigliere comunale di Palermo dal 1980 al 1993, nelle file della Democrazia Cristiana. Sarà sindaco di Palermo dal 1985 al 1990, a capo di una giunta di coalizione (c.d. "esacolore") .
Rieletto consigliere comunale nel 1990 con oltre 70 000 voti di preferenza, non fu ricandidato a sindaco dal suo partito, e lascerà la DC l'anno successivo promuovendo la nascita de La Rete-Movimento per la Democrazia. Dello stesso anno è lo scontro con Giovanni Falcone a seguito dell'incriminazione per calunnia del pentito Pellegriti il quale rivolgeva accuse al parlamentare europeo Salvo Lima. La polemica proseguì quando Orlando accusò Falcone di tenere nascoste nei cassetti le carte sugli omicidi eccellenti di mafia e le prove delle collusioni di politici con Cosa nostra.
Eletto all'Assemblea Regionale Siciliana nel 1991 (da cui si dimette l'11 dicembre dello stesso anno), sia nel collegio di Palermo che di Catania. Eletto anche deputato alla Camera dei deputati nel 1992 nel collegio di Roma, col movimento da lui guidato (si dimetterà nel dicembre 1993).
Nel 1993, nelle prime elezioni dirette, ritorna sindaco di Palermo con oltre il 75% dei voti superando Elda Pucci. Viene confermato alla carica di primo cittadino nel 1997, battendo Gianfranco Miccichè. Il periodo della sua sindacatura, pur fra scelte molto controverse, viene da molti ricordato come "la primavera" di Palermo", sia per la notevole attività di promozione e recupero dell'immagine della città in Italia e nel mondo, che era uscita assai danneggiata dalla lunga sequela di omicidi e crimini mafiosi culminati con le stragi del 1992, sia per la promozione di una cultura della legalità anche in ambito culturale ed educativo.
Dal 1994 al 1999 è deputato al Parlamento europeo. Porterà La Rete a sciogliersi e a confluire nei Democratici di Romano Prodi e quindi nella Margherita. Si dimette da sindaco nel dicembre 2000 per concorrere, come candidato del centro-sinistra alla presidenza della Regione Siciliana, alle elezioni regionali del giugno 2001, dove viene sconfitto (col 36,6% contro il 59,1%) da Salvatore Cuffaro. Diviene, per il meccanismo elettorale, ancora deputato all'Assemblea Regionale Siciliana dal 2001 al 2006.
In occasione delle elezioni primarie de l'Unione, nel 2005, per designare il candidato presidente della Regione per le regionali del 2006 si schiera a sostegno di Rita Borsellino, scontrandosi con le posizioni ufficiali della Margherita a sostegno di Ferdinando Latteri. Espulso da Rutelli dal partito si avvicina all'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, con la quale, capolista in diverse circoscrizioni, ritorna deputato alla Camera. Diviene presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Nel maggio del 2006 ha annunciato l'intenzione di portare la sua candidatura alle primarie dell'Unione, per la scelta del candidato sindaco di Palermo, nelle quali (svoltesi 4 febbraio del 2007) è risultato il primo degli eletti con il 71,95 dei voti, distanziando di molto i diretti rivali Alessandra Siragusa (20,13%) e Giusto Catania (7,92%). Nel maggio del 2007 è stato in corsa per la carica di sindaco di Palermo per la coalizione di centro-sinistra, ma viene sconfitto dal primo cittadino già in carica Diego Cammarata con circa 20 000 voti di scarto: Orlando ha commentato la notizia denunciando la presenza di gravi brogli elettorali.
È noto per il suo impegno contro la mafia, assieme ad altre battaglie civili (come quella contro la pena di morte). Dal 2006 è portavoce nazionale di Italia dei Valori, partito che si presenta alle elezioni politiche del 2008 in coalizione con il Partito Democratico. Viene eletto deputato nelle due circoscrizioni della Sicilia ma opta per il seggio nella prima circoscrizione del Lazio per favorire l'ingresso di altri candidati in Parlamento.
Il suo nome viene proposto per la presidenza della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi (meglio nota come "Commissione di vigilanza RAI"), che per prassi viene assegnata all'opposizione. Su Orlando esiste l'accordo di PD, IDV e UDC, ma la candidatura viene fortemente osteggiata dalla maggioranza PDL-Lega Nord che fa mancare il numero legale per 40 votazioni e poi vota autonomamente per un esponente del PD, quindi un nome diverso dall'indicazione fornita dalle opposizioni parlamentari, Riccardo Villari. Il 18 novembre 2008 per protesta nei confronti della maggioranza e del premier Berlusconi, accusato di essere un "corruttore politico", Orlando - insieme al collega di partito Pancho Pardi - si dimette dalla Commissione di Vigilanza.
Dal 2008 è presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali.
Dopo aver sostenuto Rita Borsellino alle elezioni primarie del centrosinistra per il candidato sindaco di Palermo, il 23 marzo 2012 annuncia la sua ricandidatura alla carica di sindaco di Palermo, affermando che le primarie sono state macchiate da brogli e inquinamenti politici, sostenuto dall'IdV, dalla Federazione della Sinistra e dai Verdi in contrapposizione al vincitore delle primarie Fabrizio Ferrandelli, ex IdV. Approderanno al ballottaggio proprio Leoluca Orlando (con il 47,42%) e Fabrizio Ferrandelli (con il 17,34%).

Il 21 maggio 2012 viene eletto, per la quarta volta e con il 72,43% delle preferenze, sindaco di Palermo.

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Ricordando Placido Rizzotto

Salve a tutti,oggi a Corleone ricorrono i funerali di stato a Placido Rizzotto assassinato dalla mafia nel '48. A Corleone sono presenti il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, il ministro della Difesa Gianpaolo Di Paola, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, il prefetto di Palermo Umberto Postiglione, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
 Numerose le autorità e i rappresentanti politici tra cui Walter Veltroni, Rosy Bindi e una folta rappresentanza della Cgil: oltre a Susanna Camusso ,anche l'ex segretario Guglielmo Epifani.
Ma andiamo per ordine,diciamo bene per chi non lo conoscesse perfettamente chi era veramente Placido Rizzotto.
Placido Rizzotto è nato a Corleone il 2 Gennaio 1914 da Giovanna Moschitta e Carmelo Rizzotto. Primo di sette figli, perse la madre quando era ancora bambino. In seguito all'arresto del padre, con l'accusa di far parte di un'associazione mafiosa, fu costretto ad abbandonare la scuola per occuparsi della famiglia. Durante la seconda guerra mondiale prestò servizio nel Regio Esercito sui monti della Carnia, in Friuli Venezia Giulia, con il grado di caporale prima, di caporal maggiore poi e infine di sergente. Dopo l'8 settembre si unì ai partigiani delle Brigate Garibaldi come socialista.
Rientrato a Corleone al termine della guerra, iniziò la sua attività politica e sindacale. Ricoprì l'incarico di Presidente dei reduci e combattenti dell'ANPI di Palermo e quello di segretario della Camera del lavoro di Corleone. Fu esponente di spicco del Partito Socialista Italiano e della CGIL. Venne rapito nella serata del 10 marzo 1948, mentre andava da alcuni compagni di partito, e ucciso dalla mafia per il suo impegno a favore del movimento contadino per l'occupazione delle terre. Mentre veniva assassinato, il pastorello Giuseppe Letizia assistette al suo omicidio di nascosto e vide in faccia gli assassini e per questo venne ucciso con un'iniezione letale fattagli dal boss e dottore Michele Navarra, il mandante del delitto di Placido Rizzotto.
Le indagini sull'omicidio furono condotte dall'allora capitano dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa. Sulla base degli elementi raccolti dagli inquirenti, vennero arrestati Vincenzo Collura e Pasquale Criscione che ammisero di aver preso parte al rapimento di Rizzotto in concorso con Luciano Liggio. Grazie alla testimonianza di Collura fu possibile ritrovare alcune tracce del sindacalista ma non il corpo, che era stato gettato da Liggio nelle foibe di Rocca Busambra, nei pressi di Corleone. Criscione e Collura, insieme a Liggio che rimase latitante fino al 1964, furono assolti per insufficienza di prove, dopo aver ritrattato la loro confessione in sede processuale.

Ritornando ad oggi riportiamo qui di seguito quello che ha detto ai funerali di stato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
 "I funerali di Stato di Placido Rizzotto rappresentano una nuova stagione. Oggi chiederemo che si faccia giustizia, anche se molti protagonisti sono morti vogliamo che si riaprano i processi per i tanti sindacalisti assassinati dalla mafia. Il Paese sta vivendo una stagione strana, dentro la crisi si muovono forze oscure e la criminalità organizzata che tendono a mettere paura alla gente. Penso che ci sia un filo tra queste forze e gli assalti a Equitalia".

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